Buona sera sono una podista agonista, dopo aver sopportato per 5 mesi un dolore alla gamba dx mi sono decisa ad andare dal medico il quale mi ha prescritto RM e TAC, vorrei se possibile un consiglio su tale esito. Grazie. La RM conferma la presenza del noto reperto di iperostosi corticale segmentaria del profilo postero-mediale del III distale tibiale, con riduzione vs il precedente controllo dell'estensione e della intensità dei reperti di elevazione del segnale della spongiosa ossea endomidollare corrispondente nelle sequenze ad alto contrasto intrinseco e saturazione del segnale del grasso e senza un corrispettivo di potenziamento contrastografico dopo somministrazione ev di MdC paramagnetico. Non si apprezzano alterazioni del segnale,nè prese patologiche di Mdc a carico dei tessuti molli adiacenti, dei piani mio-fascia li, né dei restanti tratti dello scheletro osseo compreso in esame. In particolare non si apprezzano residue alterazioni di segnale a carico del ventre muscolare del tibiale anteriore. Non sono evidenti, al controllo attuale, reperti francamente suggestivi per O.O. né lesioni con caratteristiche evolutive.
Purtroppo non è possibile esprimere un parere su un quadro clinico sconosciuto solo leggendo un referto RMN, senza sapere nulla della sua storia clinica né della sua sintomatologia (dire "un dolore alla gamba" non fornisce nessuna informazione sulla reale sede del dolore, sulla sua tipologia, sulle sue caratteristiche, sulle modalità di insorgenza e di remissione, ecc.), senza vedere le immagini della RMN (né di questa né di quella precedente) e soprattutto senza averla interrogata, ascoltata e visitata. La sola cosa che si può dire è che il referto esclude la presenza di segni che possano fare pensare a un osteoma osteoide e di lesioni con caratteristiche evolutive. Le ricordo che la RMN non ha nessun significato clinico da sé sola ma acquista rilievo solo quando va a completare la visita specialistica integrandosi con quanto emerso dall'esame clinico, e che il referto RMN non costituisce una diagnosi, ma semplicemente la descrizione di ciò che il radiologo ha riscontrato guardando le immagini, spesso senza sapere nulla del paziente. Le suggerisco di mostrare le immagini delle RMN (e non solo i referti) al medico che, dopo averla visitata, ha ritenuto opportuno prescrivere questi accertamenti perché completi con esse la visita e decida il da farsi. Se è stato il suo medico curante, questi deciderà se farsi carico egli stesso di diagnosi e terapia o se inviarLa a visita specialistica ortopedica.
Cordiali saluti