Caro Dottore, le scrivo per mia madre che circa 2 mesi fa dopo un continuo e forte dolore dorsale tirato avanti per una settimana e curato con cortisone dal nostro medico di famiglia proprio non passava. Allora abbiamo fatto una rx dorso lombare dalla quale è risultato un cedimento della vertebra D7 e affossamento della limitante inferiore. A questo punto però devo fare una premessa e cioè che mia madre 2 anni orsono e' stata operata alla valvola mitrale, intervento riuscito ma che come effetto collaterale gli ha provocato una artrite reumatoide a detta dei dottori in stato latente e manifestatasi dopo l'operazione. Mia madre per questa malattia ha sofferto tanto e finalmente dopo ricoveri e tanti Dottori siamo approdati da un reumatologo che ha messo in cura mia madre con un famoso chemioterapico che fa tuttora per puntura una volta a settimana e che la ha rimessa in piedi. Ora mia madre dopo questo problema di fratture vertebrali sotto consiglio del Dottore ha fatto una MOC alla colonna e femore dalla quale dice il Dottore esserci un quadro di osteopenia che secondo lui è responsabile delle fratture vertebrali. Mia madre nella sua vita ha usato tanto cortisone per dolori. Il reumatologo che la ha in cura le ha prescritto il busto c35 e come terapia difosfonati per iniezione 2 volte a settimana per 3mesi piu vitamina D, dopo 40 gg di questa cura i dolori non passavano e abbiamo fatto una nuova rx dove la frattura D7 appare incrementata e c'è il cedimento anche di D8 Ora a distanza di altri 20 gg il dolore al dorso è molto migliorato. Cosa ci consiglia Dottore?
Le fratture vertebrali richiedono mediamente 3 mesi per guarire. Il busto va indossato in permanenza, eccetto che a letto, con modalità che può leggere qui, assieme ad altre informazioni che possono essere utili, anche se l'articolo riguarda soprattutto le fratture vertebrali del passaggio dorso lombare. In particolare Le ricordo che il busto C35 (che è indicato soprattutto per fratture del passaggio dorso lombare) deve essere ben adattato alla conformazione della paziente, deve esercitare una certa tensione in iperestensione, e deve essere indossato e tolto SEMPRE da sdraiata: in altre parole la signora non deve MAI trovarsi in piedi o seduta senza busto, e a letto non deve mai essere con il tronco in flessione. È possibile che il peggioramento delle fratture sia dovuto alla inosservanza di queste norme, ma non posso dirlo con certezza, non avendo visto le rx né la TAC che immagino abbia fatto per valutare soprattutto l'integrità del muro posteriore. Se dovesse persistere il dolore dopo i 3 mesi può essere utile ricorrere, come vedrà nello stesso articolo, alla cifoplastica. Sarà comunque l'ortopedico a valutare la signora, allo scadere dei 3 mesi con nuove rx, o prima se necessario, e decidere il da farsi.
Cordiali saluti