Salve, ho male al tallone sinistro da 10 mesi, forse a seguito di lunghe passeggiate con cane che tira al guinzaglio e conseguente sbilanciamento della camminata. Mi è stato detto che ho la fascite plantare. Da sempre io cammino abbastanza, percorro sentieri collinari per più di 1000 km. all'anno. Anche se ho sempre male cammino ugualmente . Ho fatto: onde d'urto 6 applicazioni e infiltrazioni al cortisone 3 punture, più pomate di tutte le marche. Vi chiedo, ma non passa più? serve il plantare? ho in programma dei trekking e penso che, come l'anno scorso, dovrò disdire. Avete un consiglio? Grazie comunque.
Per prima cosa, il dolore è un campanello d'allarme che ovviamente deve essere ascoltato: avere dolore al tallone e continuare a camminare non mi pare che possa considerarsi un comportamento ragionevole. Io non ho elementi per esprimere un parere su un quadro clinico sconosciuto solo leggendo la Sua descrizione, e quindi non posso sapere se davvero si tratti di fascite plantare, e di conseguenza se non so la diagnosi, non sono nemmeno in grado di dirLe qual è la terapia appropriata. Personalmente in caso di fascite plantare preferisco prescrivere un plantare con scarico calcaneare, e solo dopo che il paziente ha indossato il plantare prescrivo in prima battuta cure fisiche (laser Yag oppure Hilterapie), raramente in seconda battuta le onde d'urto, quasi mai le infiltrazioni di cortisone che sono molto dolorose, e mai gli antinfiammatori per uso locale (creme e pomate) che non possono raggiungere la sede del dolore. Va detto anche che il dolore al tallone può essere causato da numerose patologie, delle quali la fascite è solo una, per cui è spesso difficile anche per lo specialista districarsi fra le tante possibilità, per non parlare del fatto che la fascite spesso, pur se trattata bene, recidiva facilmente. Una volta guarito è indispensabile che Lei utilizzi calzature di ottima qualità, specificamente dedicate al tipo di attività svolta e al tipo di terreno.
Cordiali saluti