Buonasera, ho 33 anni e circa 1 anno fa ho iniziato ad avvertire dolore, formicolio e perdita di forza al braccio destro, il dolore prima era sporadico e lieve fino ad arrivare nell'ultimo periodo ad essere cosi' forte da poter essere definito debilitante. Tramite il mio medico di base ho fatto prima una rx e successivamente delle visite dall'osteopata ma dato che il problema peggiorava mi hanno fatto fare una risonanza cervicale. In attesa di poter avere una visita dall'ortopedico volevo se possibile avere un consulto sul risultato degli esami di seguito: Fenomeni di spondilo-unco-artrosi soprattutto a livello C4-C5. Degenerazione dei dischi intervertebrali, bassa intensita' del segnale nelle sequenze T2 pesate e mostrano riduzione di altezza. Presenti impronte sull spazio subaracnoideo anteriore a livello C5-C6, in sede mediana paramediana destra effetti compressivi sulla corda midollare; C6-C7 in sede mediana-paramediana destra prendendo contatto con la corda midollare Sostanzialmente regolare l'intensita' del segnale della corda midollare nel tratto esaminato. E' una situazione che puo essere definita grave? si puo' guarire? Grazie per l'aiuto
Devo premettere, a beneficio degli utenti che leggeranno in futuro questo consulto, che di fronte a una comparsa di dolore di un arto accompagnata da una perdita di forza è indispensabile indagare subito, e l'osteopata non è il professionista di riferimento, tanto più che quasi mai si tratta di un medico: indipendentemente dalla presenza di un generico "dott." davanti al nome, sono rari i medici che esercitano l'osteopatia, e per controllare se il Suo lo è basta inserire cognome e nome in questa pagina. Il referto, pur con i limiti di una trascrizione imprecisa, descrive la presenza di artrosi cervicale, più accentuata in C4-C5; di discopatie multiple con protrusioni discali in C5-C6 destra con compressione del midollo spinale, e in C6-C7 destra. È possibile che siano queste le cause dei Suoi disturbi, ma purtroppo non è possibile esprimere un parere su un quadro clinico sconosciuto solo leggendo un referto RMN, senza vedere le immagini della RMN, senza conoscere bene la sintomatologia, senza sapere nulla sulla possibile presenza di eventuali deficit neurologici, in sostanza senza averLa interrogata, ascoltata e visitata. Le ricordo che la RMN non ha nessun significato clinico da sé sola ma acquista rilievo solo quando va a completare la visita specialistica integrandosi con quanto emerso dall'esame clinico. Mostri quindi le immagini della RMN allo specialista che, dopo averLa visitata, ha ritenuto opportuno prescrivere questo accertamento, perché completi con esse la visita e decida il da farsi.
Cordiali saluti