Salve Dr. Donati, circa 10 giorni fà a causa di una banale pallonata alla mano sinistra il polso si è piegato dal basso verso l'alto e sin da subito ho potuto riscontrare dolore e un lieve gonfiore. Recatomi al pronto soccorso dopo una radiografia e una tac al polso (forse dalla radiografia non riuscivano ad identificare chiaramente la presenza di fratture) la diagnosi è stata la seguente: frattura composta metafisi distale radio sx e apofisi stiloidea ulnare. In seguito mi hanno applicato il gesso da portare per 4 settimane. Passo ora al mio quesito: per ragioni lavorative avrei la necessità di sostituire il gesso con un tutore ortopedico per tutto il periodo di immobilizzazione dell'arto; è una strada percorribile? Per l'acquisto del tutore dovrò farmi consigliare dall'ortopedico che dovrà anche provvedere ad applicarlo?
Occorre premettere che una frattura composta, se non immobilizzata correttamente, può diventare scomposta, e che questa può dare seri problemi di guarigione (allungamento dei tempi e consolidazione in cattiva posizione); inoltre una frattura di polso richiede in genere un gesso che comprende anche il gomito. Se nel Suo caso avesse un gesso al di sotto del gomito, evidentemente lo specialista ha ritenuto che la frattura fosse stabile, e che, di conseguenza questo gesso fosse idoneo per il Suo caso. In generale, un tutore, già solo per la possibilità di metterlo e toglierlo, oltre che per la sua forma, predispone a un insuccesso. Se poi si aggiunge il fatto che la scelta di un tutore "per ragioni lavorative" lascia pensare che al lavoro Lei lo toglierà, capisce bene che non sarebbe una buona scelta. Un tutore si può utilizzare nel momento che siano già presenti i segni iniziali di consolidazione. In ogni caso l'unico a cui può chiedere consiglio è l'ortopedico che ha deciso di trattare la Sua frattura con il gesso. Senta da lui, portandosi dietro rx e tac (le immagini e non il solo referto).
Cordiali saluti