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Tendinopatia del sovraspinoso

Salve Dr. Donati, di recente è stata diagnosticata a mia madre (età 76 anni) una tendinopatia del sovraspinoso. Con più esattezza, si tratta di una borsite subacromiale con rottura del sovraspinoso che le procura dolore diurno e notturno e qualche limitazione nelle normali attività quotidiane. Le sono state prescritte una serie di infiltrazioni con acido ialuronico, un integratore (****, 2 al giorno per 14 giorni) e un antinfiammatorio (**** 200 mg, 1 al giorno per 7 giorni). Lo specialista ha consigliato l'intervento. Ora ci chiediamo quali siano i rischi e le probabilità di successo di un intervento su una paziente di 76 anni, e se esistono terapie che possano evitare l'operazione. Grazie in anticipo per la sua consulenza,


Per prima cosa devo precisare che si opta per un intervento chirurgico quando non vi sono altre terapie non chirurgiche che possano ottenere un buon risultato, ma sempre tenendo conto delle condizioni del paziente, delle sue necessità e del rapporto rischi-benefici. In genere si ricorre anche a terapie fisiche mirate, oltre a terapie mediche per controllare il dolore. L'uso degli integratori è abbastanza controverso benché in genere si ricorra ad essi per tempi più lunghi. Però per poter parlare di "rischi e probabilità di successo" bisogna sapere di che tipo di intervento si tratta, e con che tecnica verrà eseguito,  ma anche sede, estensione e gravità della lesione, senza trascurare le condizioni fisiche generali della paziente (malattie pregresse, patologie concomitanti, terapie in corso, ecc.) e anche le sue reali richieste funzionali. Io non elementi per risponderLe, ma li ha sicuramente lo specialista che ha proposto l'intervento e  che dovrà illustrare alla paziente e  ai suoi familiari di che tipo di intervento si tratta, con che tecnica verrà eseguito, tempi di immobilizzazione e di ripresa, rischi e possibili complicazioni a fare l'intervento ma anche a non farlo,  tipo e durata della riabilitazione, percentuale di successo, ecc., insomma tutte le informazioni che vanno a costituire il consenso informato, che la signora dovrà firmare prima di sottoporsi all'intervento. Se permarranno dubbi e perplessità, potrà essere utile acquisire un secondo parere facendo visitare la Signora anche da un altro ortopedico ancor più esperto del primo in chirurgia della spalla. 

Cordiali saluti