Sono nato con una malformazione congenita al piede destro, ho un ulcera in zona plantare che non si chiude da 7 anni e non so più cosa fare. Il referto della RM indica: Non valutabili le ossa dell’avampiede con risparmio del I metatarso e del I dito, e parziale risparmio dei restanti metatarsi, marcatamente deformati e fusi con le ossa tarsali, non più riconoscibili individualmente; si associa edema spongioso delle ossa tarsali a prevalente distribuzione sul comparto laterale, e edema dei tessuti molli del meso-avampiede. Morfologicamente alterati astragalo e calcagno con riduzione in ampiezza dello spazio sottoastragalico; ipertrofia del naso dell’astragalo e marcata deformazione del processo posteriore, potenziali fattori di impingement. Piccola alterazione osteocondrale dell’epifisi tibiale posteriore. Formazione polilobata e pluriconcamerata a contenuto liquido al comparto posteriore in possibile relazione a ganglio cistico, contiguo alla peroneo-astragalica. Diffuso enhancement contrastografico dei tessuti molli sopra e sottofasciali, più marcato a lilivello del retropiede, su verosimile base flogistica. Utile approfondimento laboratoristico previa valutazione specialistica. Le chiederei un aiuto in merito
Senza vedere sede, estensione e caratteristiche della ulcera plantare è impossibile esprimere un parere, anzi mi chiedo come mai abbia da 7 anni una ferita aperta che fra le altre cose espone al rischio di infezione. Le suggerisco di farsi visitare da un ortopedico esperto, ad esempio presso la UO di Ortopedia dell'ospedale della città che ha indicato nei Suoi dati, per sapere quali siano le possibili soluzioni e discutere con lui quale scegliere. A distanza non riesco a dire di più.
Cordiali saluti