Buon giorno, mia madre ha un quadro clinico molto complesso, cardiopatica, ha avuto un'embolia polmonare nel 95 risolta ma continua ad assumere duoplavin, ha il morbo di Sjogren, soffre di sbalzi di pressione, ha una pessimo ritorno sanguigno dagli arti inferiori tanto che è costantemente piagata. Ora ha anche frattura scomposta di omero e spalla, la domanda è la seguente: è indispensabile operarla o esiste un'alternativa all'intervento chirurgico che ritengo sia azzardato nelle sue condizioni? Se si, come si può fare? Cosa mi può consigliare? Ringrazio anticipatamente per l'attenzione e vi prego di rispondermi urgentemente per evitare di dover prendere una decisione prima del vostro consiglio. Grazie infinite.
Se le condizioni generali della paziente costituiscono effettivamente un rischio operatorio troppo elevato sarà già l'anestesista il primo a sconsigliare l'intervento, tuttavia, indipendentemente da ciò, la paziente può decidere in ogni caso di rinunciare a farsi operare, o se non è in grado di decidere, perché per esempio ha problemi cognitivi accertati, possono rinunciare all'intervento i familiari. È ovvio che in tal caso la frattura verrà trattata in modo conservativo (=non chirurgico) per cui il risultato sarà inferiore a quello ottenuto con l'intervento. L'ortopedico al momento di ottenere il consenso informato spiegherà alla signora e ai suoi familiari come la frattura verrà curata e quali potranno essere i rischi e le complicazioni possibili con l'intervento e senza l'intervento. Se si deve rischiare la vita per una frattura dell'omero sarà preferibile vivere e avere una spalla anche rigida e poco utilizzabile. È possibile che l'intervento sia azzardato soprattutto per le condizioni respiratorie, ma prima di decidere è meglio parlare con il chirurgo e l'anestesista che valuteranno la signora prima di programmare l'intervento. Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
Cordiali saluti