Buongiorno, ho 47 anni e da 6 mesi ho seri problemi alle spalle e dolore fra le scapole. La prima visita ortopedica mi ha consigliato la rm cervicale fatta a dicembre; le chiedo un consulto visto l'attesa di oltre 4 mesi per la seconda visita e questo dolore mi sta facendo impazzire. Le scrivo il referto spero mi possa aiutare: Rettilineizzazione della fisiologica lordosi cervicale. L'allineamento somatico posteriore è sostanzialmente nei limiti. A carico dei metameri esplorati non alterazioni della morfologia e del segnale di aspetto produttivo. Alterazioni degenerative somatiche osteofitosiche ed interapofisarie, specie al tratto cervicale inferiore. Non stenosi del canale spinale. Non cedimenti somatici. Non ernie discali a carico dei primi tre dischi cervicali, che non presentano significativa protusione posteriore. Sostanziale integrità delle regioni foraminali. A livello C5-C6, osteofitosi marginale postero laterale, maggiore a sinistra con impegno epidurale preforaminale bilaterale specie a sx non significativa protusione discale posteriore. A livello C6-C7 osteofitosi marginale postero-laterale maggiore a sx con impegno epidurale preforaminale bilaterale e riduzione di calibro dei forami neurali. Concomita protusione discale posteriore a larga base con impegno anche biforaminale e possibile conflitto radicolare bilaterale. Non ernie discali a livello C7-D1. A carico dei dischi dorsali superiori visibili non significative alterazioni morfo-volumetriche del midollo spinale cervicale e dorsale superiore visibile. La ringrazio anticipatamente spero mi possa aiutare.
Il referto descrive la presenza di una artrosi cervicale con osteofiti e protrusione discale nel tratto C5-C7, elementi che potrebbero giustificare soprattutto i dolori fra le scapole. Purtroppo però non è possibile esprimere un parere su un quadro clinico sconosciuto solo leggendo un referto RMN, senza sapere nulla della Sua sintomatologia (dire "dolore alle spalle" non fornisce nessuna informazione sulla reale sede del dolore, sulla sua tipologia, sulle sue caratteristiche, sulle modalità di insorgenza e di remissione, ecc.), senza vedere le immagini della RMN, ma soprattutto senza averLa interrogata, ascoltata e visitata. Le ricordo che la RMN non ha nessun significato clinico da sé sola ma acquista rilievo solo quando va a completare la visita specialistica integrandosi con quanto emerso dall'esame clinico. Mostri quindi le immagini della RMN allo specialista che, dopo averLa visitata, ha ritenuto opportuno prescrivere questo accertamento, perché completi con esse la visita e decida il da farsi. Sulla tempistica della visita di controllo non so che dire. Personalmente, e come me molti miei colleghi, faccio in modo che i miei pazienti, appena eseguito l'accertamento da me prescritto, possano portarmelo in visione per completare la visita, ma ogni struttura si dà regole proprie. Provi a specificare, al momento della prenotazione, che si tratta di una visione esami e non di una "prima visita".
Cordiali saluti