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Frattura scafoide

Gentile dottore, In seguito a trauma eseguiti rx con esito negativi, poi rmn con esito di breve e sottile fissurazione sottoperiostale tra terzo medio e terzo distale scafoide carpale. Applicato tutore avambraccio con primo dito per 50giorni. Rmn di controllo dopo 36 giorni dal trauma con esito di doppia frattura completa tra terzo prossimale e terzo medio e tra terzo medio e terzo distale senza segni di rigenerazione ossea .Rx poco dopo con esito però negativo. Nel mentre( oggi è il 40esimo giorno dall infortunio) sto eseguendo Magneto terapia 8 ore al dì da 15 giorni. In seguito a visita ortopedica con esami anche fisici mi è stato consigliato di completare il periodo di immobilizzaizone duqnue altri 10 giorni e continuare per un altro mese magnetoterapia, da applicare poi Kinesiterapia. Tra un mese dovrei farmi ulteriore lastra per valutare possibile pseudoartrosi fin ad oggi non evidenziata e dunque intervento. Secondo lei l iter è stato corretto? Avrebbe consigli da darmi per evitare lo sviluppo di pseudoartrosi? Grazie.


Premetto che non ho elementi per esprimere un parere sul suo caso specifico, senza vedere la completa documentazione di rx e RMN. Le posso dire invece qual è il mio atteggiamento di fronte a una generica frattura composta di scafoide. Personalmente non sono favorevole all'uso del tutore nel trattamento delle fratture di scafoide, perché il paziente anche ben informato lo rimuove più volte durante il tempo prescritto (per fare la doccia, per andare a una cena importante, perché da fastidio e per un altro centinaio di motivi inconsistenti). La frattura non è ben immobilizzata comunque in un tutore, e  la inevitabile rimozione del tutore (anche una volta sola) espone alla scomposizione della frattura. L'immobilizzazione in gesso dura 6-8 settimane, dopo di che in base alla progressione della consolidazione, rilevata con Rx e/o TAC, si decide se protrarre l'immobilizzazione. Dopo 40 gg è prematuro parlare di pseudoartrosi, di cui si parla quando la frattura ha esaurito qualsiasi capacità di guarire:  prima di essa c'è il ritardo di consolidazione, espressione di un allungamento dei tempi di guarigione. A proposito proprio dei tempi di consolidazione questi sono più brevi per le fratture del polo distale e sempre più lunghi quanto più la rima di frattura è prossimale. Analogamente il rischio di pseudoartrosi aumenta quanto più la frattura è prossimale. Nel suo caso faccio fatica a pensare a una "doppia frattura completa" che divida in tre parti lo scafoide e rimanga composta. Le suggerisco di acquisire un secondo parere facendosi visitare da un altro ortopedico ancor più esperto del primo in chirurgia della mano.  Può trovare qui, zoomando sulla mappa, gli Specialisti più vicini, anche se limitatamente a quelli iscritti alla Società, con indicate anche le strutture pubbliche presso le quali lavorano. 

Cordiali saluti