Buongiorno Dottore Donati, Sono una ragazza di 23 anni,e da quando ho la tenera età di 10 anni che subisco continui e ripetuti interventi per i piedi piatti. Ne ho eseguiti esattamente 4 e tra una settimana dovrò fare il 5. Come e possibile che dopo 4 interventi, non appena inizio a camminare i piedi tornano piu storti di prima? Ho fatto calcaneo stop, ho messo viti per orizzontale, per verticale, mi hano rilegato i tendini tibiali, ho portato plantari, fatto la fisio e sempre lo stesso problema si ripresenta. Il dubbio che mi sorge è : ma con tutti questi interventi il mio osso si può indebolire causando recidive? Sia al terzo che al quarto intervento hanno trovato e asportato tessuto osseo osteoporotico e tessuto fibroso e varie borsiti, cosa significa? Ad oggi al posto di migliorare sono peggiorata, ho un linfedema di grado moderato/elevato, porto la calza, ho problemi di equilibrio, casco spesso per terra perché mi cedono le caviglie e le sento fredde, non riesco a stare né sulle punte né sui talloni né a ruotare il piede, ho una scoliosi molto pronunciata, e una sclerosi iniziale degli alluci dei piedi , sono tutti storti, cosa che prima non avevo. Lei cosa ne pensa? Dopo 5 interventi per un banale piede piatto ne vale la pena che a 23 anni devo continuare a operarmi di continuo? Ci sono altri interventi chirurgici risolutivi? Mi sono stufata di operarmi e dopo 1 mese la situazione è peggio di prima e mi programmano altri interventi di continuo. Cosa ne pensa? Un parere? Cordialmente.
Non è possibile esprimere un parere su un quadro clinico sconosciuto solo leggendo la Sua descrizione. Lo può fare solo chi abbia visto foto e rx dei suoi piedi dal primo intervento fino all'ultimo, e sappia di che interventi si tratti e con che finalità siano stati proposti. Talvolta accade che a un primo fallimento ne seguano altri, e il reintervento è sempre molto delicato, e maggiore è il numeri di reinterventi e maggiore è il rischio di insuccesso. Occorre valutare, prima di rioperare, il rapporto rischio-beneficio: non so quale sia il problema attuale né cosa si proponga il 5° intervento, tuttavia dalla sua descrizione non emerge mai la presenza di fastidio o dolore. A volte può essere preferibile accontentarsi di un risultato medio cui si finisce per adattarsi anche se il piede non è perfetto esteticamente, piuttosto che cercare di migliorare la forma del piede rischiando di causare un peggioramento funzionale. Non sapendo nulla del quadro clinico attuale né del percorso fatto, né dell'intervento proposto, non so dire se ci siano "interventi risolutivi"; il solo consiglio che posso dare è di chiarire bene con il chirurgo qual è la situazione attuale, qual è lo scopo del prossimo intervento e, cosa fondamentale, quali sono le aspettative che lei può avere oltre che quali sono i possibili rischi. Può essere utile, dopo aver chiarito bene questi aspetti, acquisire un secondo parere facendosi visitare da un altro ortopedico ancor più esperto del primo in chirurgia del piede, ovviamente portandogli in visione rx e cartelle cliniche ben ordinate in ordine cronologico. Può cercare lo specialista sia fra i soci della Società di Chirurgia del Piede (SICP) della Sua Regione sia fra quelli anche lontani da essa (ve ne sono anche di altre regioni che vengono nella Sua città): si faccia aiutare nella ricerca dal Suo medico curante.
Cordiali saluti