Capodanno senza "botti"
A poche ore da Capodanno non c'è Ortopedico che non pensi a un aspetto trascurato da tutti ma che si ripete ogni anno con maggiore o minor frequenza: le gravi lesioni da fuochi d'artificio agli occhi e alle mani che trasforma un momento di spensieratezza in un dramma per sempre.
Senza entrare nello specifico dei vari tipi di "botti", occorre ricordare che in tutta Italia si registrano ogni anno morti e feriti per le lesioni dovute allo scoppio di fuochi d'artificio, troppo spesso usati in modo imprudente (soprattutto da bambini e da adulti irresponsabili), e spesso privi di quei minimi accorgimenti che ne potrebbero ridurre la pericolosità.
Ai traumi della notte di Capodanno si aggiungono quelli del giorno dopo, dovuti ai fuochi inesplosi che vengono raccolti per strada, manipolati in vario modo e riaccesi. I danni che questi fuochi provocano soprattutto in ragazzi fra i 10 e i 14 anni possono essere irreversibili e riguardano per lo più mani e viso, spesso con amputazioni e con gravi danni alla vista.
Lo scoppio del petardo combina la forza dell' onda d'urto con l'ustione della fiammata e con gli effetti dei componenti chimici delle sostanze che esplodono; a ciò si aggiunge la contaminazione dei tessuti.
Qualsiasi lesione in queste condizioni, dalla semplice ustione in su, risulta di difficile trattamento e può comportare gravissimi danni permanenti.
Il trattamento di queste lesioni comporta cure che si protraggono per molto tempo (settimane o mesi) e che prevedono all'inizio la pulizia delle ferite, l'asportazione dei corpi estranei, il lavaggio protratto delle ferite, la riduzione di minima delle fratture.
A questa prima fase, in cui comincia la profilassi antibiotica, segue una fase di medicazioni ripetute per aspettare a vedere quali tessuti sopravviveranno e quali invece andranno in necrosi.
Segue poi una fase in cui vengono asportati i tessuti necrotici, le fratture vengono ridotte e fissate, le amputazioni vengono regolarizzate.
Ma non è ancora finita, perché seguirà una fase in cui vengono trattati i postumi delle lesioni, che richiederanno altri interventi per cercare di dare il massimo della funzionalità limitatamente a quanto concesso dalle strutture anatomiche risparmiate eo recuperate.
Bisogna però ricordare che una mano coinvolta nello scoppio di un "botto" di Capodanno non potrà mai tornare a essere quella che era fino al giorno prima.
Si può festeggiare Capodanno anche senza "botti", e cominciare un anno senza correre il rischio di lesioni che possono compromettere tutta la vita.
Buon Anno a tutti, ma soprattutto a chi saprà rinunciare ai "botti" e anche ai Colleghi che, nonostante i ripetuti avvertimenti, si troveranno in quelle ore negli Ospedali a trattare, ancora una volta, lesioni gravissime che si potevano facilmente evitare.
La foto è tratta da river-blog.com
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