L'osteoporosi si vince così
La Società Italiana dell'Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS) ha pubblicato le nuove Linee guida per la diagnosi, prevenzione e terapia dell'osteoporosi, patologia che interessa in Italia circa 5 milioni di persone, per due terzi donne.
Nel documento vengono definiti l'osteoporosi primitiva e secondaria, viene evidenziata l'importanza della diagnosi densitometrica della malattia e viene esaminato il ruolo di molteplici fattori di rischio nel contribuire alla riduzione della massa ossea.
Particolare rilievo è dato alla diagnosi differenziale dell'osteoporosi, con particolare riguardo alle malattie che possono aumentare il rischio di frattura, e alla necessità di sottoporre tutti i pazienti all'esame clinico e a una serie di semplici indagini biochimiche destinate a escludere le osteoporosi secondarie, per evitare, come talora accade, che vengano prescritte indagini costose e non efficacemente orientate.
Le linee guida prendono in considerazione la diagnosi strumentale dell'osteoporosi attraverso la densitometria ossea, e chiariscono anche il ruolo delle indagini (ultrasonografia e tomografia computerizzata) che valutano il trofismo osseo. Sottolineano anche la capacità predittiva del rischio di frattura delle varie metodiche, il loro ruolo nel monitoraggio terapeutico e i livelli di evidenza circa le raccomandazioni sul loro impiego diagnostico. Vengono anche descritte le possibilità ottenibili da sviluppo e utilizzo di modelli, o algoritmi, sia internazionali che nazionali, capaci di stimare il rischio frattura. Questi modelli si sviluppano attraverso la combinazione del risultato densitometrico con i fattori di rischio del singolo soggetto, e possono così fornire informazioni utili circa la necessità, per quell'individuo, di sottoporsi a terapia specifica
Ampio spazio è dedicato sia ai provvedimenti non farmacologici di prevenzione e trattamento, sia alla terapia farmacologica dell'osteoporosi. Viene anche rimarcata l'importanza dello stile di vita nell'impedire o rallentare la perdita di massa ossea: dieta congrua, attività fisica sufficiente, apporto adeguato di calcio e vitamina D e/o correzione dei fattori di rischio modificabili quali fumo e abuso di alcool.
Nell'ambito della terapia farmacologica si ribadisce invece l'importanza di sottoporre al trattamento soggetti già osteoporotici, con o senza fratture preesistenti, comunque seriamente a rischio di una prima frattura o di ulteriori fratture.
Il documento si conclude con la trattazione delle terapie attualmente approvate in Italia per il trattamento dell'osteoporosi nei due sessi.