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25/11/2009

Onde d'urto e pseudoartrosi

Gli Autori di molti studi hanno raccomandato la  terapia a onde d'urto extracorporea (ESWT) come un'alternativa al trattamento chirurgico nella pseudartrosi ipertrofica delle ossa lunghe.
Uno studio effettuato presso l'Ospedale San Salvatore dell'Aquila ha confermato che la ESWT rappresenta una valida alternativa alla chirurgia nei casi di pseudoartrosi ipertrofica delle ossa lunghe.
126 pazienti con frattura non consolidata di un osso lungo sono stati randomizzati a ricevere la terapia con le onde d'urto (gruppi 1 e 2) oppure il trattamento chirurgico (gruppo 3). I pazienti sottoposti a ESWT hanno ricevuto 4 trattamenti  con differente densità di flusso, di 0,40 mJ/mm quadrato il gruppo 1, di 0,70 mJ/mm quadrato il gruppo 2.
Il risultato del trattamento era basato per prima cosa sull'aspetto radiografico e, secondariamente, sui risultati clinici,  valutati prima del trattamento e controllati a 3, 6, 12 e 24 mesi dopo di esso.
I risultati radiografici sono risultati sovrapponibili nei tre gruppi di pazienti: le fratture sono risultate guarite a 6 mesi nel 70% del gruppo 1, nel 71% del gruppo 2 e nel 73%.
Per quanto riguarda i risultati clinici a 3 e a 6 mesi, quelli del gruppo 1 e 2 erano significativamente migliori rispetto a quelli del gruppo 3 sottoposto a chirurgia. Comunque a 12 e 24 mesi non c'erano differenze tra i 3 gruppi, ad eccezione dei punteggi migliori nei gruppi sottoposti a terapia con onde d'urto nei questionari relativi alla disabilità di braccio-spalla-mano (DASH score)
Le conclusioni sono quindi che le onde d'urto hanno la stessa efficacia della chirurgia nelle mancate consolidazioni ipertrofiche e comportano migliori risultati clinici a breve termine. Occorre approfondire i protocolli del trattamento e perfezionare i suoi parametri (numero di onde d'urto, flussi energetici utilizzati e frequenza di impiego).


Cacchio A et al. -"Extracorporeal shock-wave therapy compared with surgery for hypertrophic long-bone nonunions" - J Bone Joint Surg Am. 2009 Nov;91(11):2589-97.